L'ASSOCIAZIONE OPERA A L'AQUILA E PROVINCIA. IL SUO INTENTO E' QUELLO DI FAR EMERGERE IL PROBLEMA DELLA VIOLENZA SULLE DONNE NELLE SUE MOLTEPLICI FORME, DANDO VOCE ALLE VITTIME DI VIOLENZE E MALTRATTAMENTI SESSUALI, FISICI, ECONOMICI E PSICOLOGICI, SIA ALL'INTERNO CHE ALL'ESTERNO DELLA FAMIGLIA. LE DESTINATARIE DELL'ATTIVITA' DELL'ASSOCIAZIONE SONO DONNE CHE HANNO SUBITO OGNI FORMA DI VIOLENZA ED AD ESSE VIENE GARANTITA UN'ASSOLUTA RISERVATEZZA E ANONIMATO

terremoto a l'aquila

sabato 8 agosto 2009

dopo quattro mesi, dopo quel maledetto 6 aprile siamo tornati


eccoci....... che dire? il 6 aprile ha cambito la nostra vita, quella di donne ed uomini, bambini e ragazzi, ..............no!......non saremo mai come prima, siamo cambiati come carattere e sensibilita' a mio modesto parere ci siamo anche un po' incattiviti o forse e' la mia impressione, ma il dramma di migliaia di aquilani in tenda o sistemati chi in albergo o in case di fortuna e' reale e di lunga durata. ognuno di noi ha il proprio dolore dentro, la scossa delle 3.32 la porteremo nella nostra mente e nel nostro cuore fino a quando vivremo, gli sguardi impauriti ed i volti bisognosi di aiuto li porteremo con noi per sempre!!in questi quattro mesi abbiamo vissuto migliaia di esperienze, abbiamo incontrato persone splendide, mediocri, luride, eccezionali, insomma ognuno di noi ha potuto conoscere la vita meglio di come la conoscesse prima; io ho avuto la fortuna di incontrare, da sfollata, un grande uomo e professionista, il dr. Massimo Monti che , a livello psicologico, ha dato a me ed alla mia famiglia un aiuto fantastico, voi avrete avuto le vostre di esperienze, positive o negative, diciamocele qui.................tra amici

giovedì 22 gennaio 2009

ALI SPEZZATE


Tu che scambi il suo amore
per possesso
e la donna al tuo fianco
per lo sfogo delle tue frustrazioni e debolezze:
chi sei tu, vile,
per spezzare le ali ad un angelo?
Chi sei tu, insignificante nella vita,
per soffocare la sua voce
-repressa ed impalpabile-
tra le tue mani
-esangui ma inesauribili-,
ingabbiandone ogni sua speranza
nel tugurio della tua coscienza?
Come puoi scaricare sulle sue esili spalle
il fardello d’umiliazioni e vergogne
della tua morbosità?
Come puoi seppellire l’emozione
nella fossa vuota del tuo cuore,
e -dopo tutto-
avere ancora il coraggio di guardare?!

Farfalla dalle ali spezzate,
fuggi dai resti di questa vita,
sciogli ogni laccio ancora teso al cuore,
rompi il silenzio
e libera il tuo represso pianto
in urlo colmo di libertà!
Anche se un arcobaleno in bianco e nero
copre il cielo grigio di solitudine,
mira oltre il tuo sguardo denso di pudore,
fallo ora,
adesso,
per sempre!
Nessuna gioia potrà sanare
le ferite di un cuore irrimediabilmente spezzato,
come pane sconsacrato …
nessuna rinascita potrà ristabilire l’equilibrio
di un’anima appesa a un filo …
nessuno potrà ridonare la luce perduta
al tuo ormai secco viso,
scavato dal tempo e dalle lacrime …
Ma dove non puoi giungere domani,
in un batter d’ali,
potrai arrivare negli anni,
sui piedi e con la testa.
E se scegliendo la nuova strada,
seppellendo il tuo passato,
proverai paure, sentirai rimorsi,
lasciati andare,
che tu sia quel che veramente sei,
scopriti da ogni telo,
perché non esiste vita migliore
di quella che vogliamo
e non c’è motivo per non desiderarla!
Come da un seme scippato a un fusto
può nascere un fiore,
così da un presente sottratto a un destino vile
può nascere la speranza di un domani migliore!
E finché non riacquisterai il dono del sorriso
non saprai mai quanto bene possa farti
un semplice sorriso …





A tutte le donne vittima di violenza (fisica e/o psicologica), a tutte le donne costrette a subire umiliazioni e soprusi, prevaricazioni ed abusi a opera di uomini fatti bestie, a tutte le donne prigioniere in casa e/o vittime di una società maschio-centrica, dedico questi semplici ma tragici versi-denuncia, con l’auspicio che possano rappresentare -anche solo per una sola donna tra tante- lo giusto stimolo per ribellarsi, per gridare al mondo di esistere e di meritare una vita “normale”…

Gaspare Serra
Partinico (PA)
(http://spaziolibero.blogattivo.com/

venerdì 9 gennaio 2009


Veleggio come un'ombra

nel sonno del giorno

e senza sapere

mi riconosco come tanti

schierata su un altare

per essere mangiata da chissà chi.Io penso che l'inferno

sia illuminato di queste stesse

strane lampadine.

Vogliono cibarsi della mia pena

perché la loro forse

non s'addormenta mai

Alda Merini

martedì 6 gennaio 2009

Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza





PER LE VITTIME, NESSUNA PIETÀ





..................................................................Chissà se mai un giorno qualcuno avrà la straordinaria, eroica, rivoluzionaria idea di urlare "BASTA"!
Chissà se mai un giorno qualcuno sarà colto dallo spiazzante sospetto che anche le vittime, oltre agli assassini e ai terroristi, siano degne di qualche briciola di pietà.
Chissà se mai un giorno a qualcuno (oltre a fornire agli autori di stragi adeguata assistenza da parte di psicologi preoccupati delle conseguenze della separazione di due poveri coniugi), verrà in mente che possa essere il caso di offrire una goccia di conforto anche a chi già ha subito tutto il male che un essere umano può subire.
Chissà…

Esci dal silenzio

"ESCI DAL SILENZIO"
In quell'Amministrazione, non c'erano rumeni ne' extracomunitari.In quell'Amministrazione,io mi son vista morire e rinascere in un nero fantasma.Non c'erano piu'lacrime da piangere:il mio dolore piangeva me.Mani sporche di sangue ,anelano braccia lontane.Parole rigurgitate soffocano pensieri stanchi.Non piu' sogni da sognare.Troppi parlano,pochi sanno.Io picchiata selvaggiamente,io stuprata,Io un campo di battaglia,io che cerco ancora di far nascere l'erba in quel campo distrutto dal potere.Tu che chiudi gli occhi su di me per non vedere rispecchiato nel mio dolore la tua indifferenza. Non so ancora perchè scrivo:forse perchè spero che qualcuno mi ascolti,forse perchè spero che non sia solo un tema di una manifestazione a scaldare il cuore di un individuo ma che sia quel cuore a scaldare la manifestazione e che quello stesso cuore non si accontenterà di dire:in piazza io c'ero"ma, io ci sono,io ci sarò.Io ti solleverò quando,china su te stessa, martorizzi il tuo corpo per provare un dolore diverso;per sentirti viva.Ti libererò da quell'attimo che ti inchioda.Io griderò con te che essere stuprata non è una colpa non è una scelta..E tu, donna come me, che nella mia storia riconosci la tua storia..tu che hai pagato un prezzo troppo alto perche "lavoravi"esci dal silenzio.Insieme costruiremo un ponte di parole.Romperemo il muro del silenzio.